Il benessere ambientale passa attraverso una serie di fattori che vanno attentamente valutati in ambito abitativo, ma ancor più in ambito alberghiero, proprio per poter garantire agli ospiti delle diverse strutture, di poter godere di un soggiorno confortevole, riposare e rilassarsi non solo nella propria camera, ma anche negli ambienti comuni delle struttura.
Per fare questo e perché ciò possa essere garantito, è fondamentale analizzare una serie di fattori ambientali che sono diversi e differenti tra cui l’IAQ – Indoor Air Quality, acronimo già ampiamente conosciuto tra gli addetti ai lavori. Di fatto però non è sufficiente una semplice valutazione della qualità dell’aria, ma è necessario spostarsi per ampliare il campo visivo e analizzare anche altri fattori tra cui:
- Analizzare l’integrazione architettonica dei sistemi di climatizzazione estivo ed invernale affinché sia garantito il completo e massimo rispetto della struttura che ospita tali sistemi, al fine di fare godere l’ospite della bellezza dell’edificio;
- Garantire il massimo comfort termico sia in estate che in inverno, a partire dalla possibilità di modificare e tarare la temperatura ed il flusso di aria per le diverse esigenze o richieste dei clienti;
- Garantire una adeguata qualità di ventilazione;
- Garantire la massima igienicità del sistema, al fine di prevenire batteri o diffusione di sostanze volatili o più in generale di allergeni;
- Garantire che le unità di climatizzazione siano state costruite con materiali sicuri e che più in generale siano stati costruiti con il massimo rispetto per l’ambiente;
- Garantire che non vi siano condizioni interne alla macchina che possano generare cattivi odori, come nel caso di ristagno di acqua di condensazione generata durante la climatizzazione estiva;
- Garantire un ridotto impatto acustico soprattutto nelle stanze ove la gente deve dormire e riposare senza rumori.
Tutti questi fattori devono essere analizzati puntualmente in fase di progettazione, nella fase di realizzazione è fondamentale seguire attentamente l’installazione delle unità di condizionamento, e nella fase di utilizzo è fondamentale una corretta programmazione delle attività di manutenzione. Tutti questi fattori concorrono a migliorare la qualità ambientale interna, indicato con l’acronimo IEQ – Indoor Environmental Quality.
Tale fattore di analisi, è talmente importante che anche il protocollo di certificazione di ecosostenibilità e qualità interna degli edifici LEED, dedica un’apposita sezione di analisi.
Il fattore che maggiormente rende confortevole una camera di albergo è l’assenza di rumore, soprattutto per garantire un corretto riposo degli utilizzatori.
COS’E’ IL RUMORE
Nel definire L’IEQ bisogna partire da un concetto fondamentale: quello di rumore.
C’è un’enorme differenza tra suono e rumore. Il suono di fatto è generato dalla variazione della pressione dell’aria. Tale variazione di pressione entra nell’orecchio e genera specifiche vibrazioni del timpano che vengono tramutate in suono. Il rumore di fatto è un suono che viene interpretato dal cervello come fastidioso e sgradevole. Il rumore, in genere, può provocare danni alla salute.
Le grandezze che interessano il suono sono:
- La frequenza
- Il livello di potenza sonora
- Il livello di pressione sonora
- Le bande di ottava
La frequenza corrisponde al numero di variazioni della pressione dell’aria. Il numero di vibrazioni per secondo prende il nome di frequenza e viene misurata in Hertz.
Il livello di potenza sonora, corrisponde all’energia emessa da un determinato oggetto sotto forma di rumore. L’unità di misura è il Decibel e corrisponde ad un dato fisso e specifico della macchina in funzione al suo funzionamento. Di fatto la potenza sonora non può essere percepita direttamente, ma viene espressa attraverso un corrispondente livello di pressione sonora, percepibile dall’orecchio e misurabile attraverso il fonometro. Pertanto il livello di pressione sonora è proporzionale a:
- Distanza del ricettore dalla fonte
- Presenza di elementi riflettenti o assorbenti nella vicinanze della sorgente emettitrice
- La presenza di ostacoli
In campo aperto ed in assenza di superfici riflettenti, il livello di pressione sonora si riduce di 6 dB per ogni raddoppio della distanza, che diventano 3-4 dB in ambiente abitativo.
Le curve NC
Le curve NC, chiamate e conosciute come Curve Noise Criteria, sono state introdotte nel 1957 da L. Beranek. Sono curve che sono state create dopo avere effettuato una serie di interviste fatte in ambienti di lavoro, domestici, in spazi aperti, in cui ci si riferiva all’interferenza con il parlato, con l’ascolto della Tv, della radio e permettono di valutare il rumore prodotto in ambiente chiuso da un impianto di condizionamento e per specificare i valori limite per bande di ottava del rumore generato dagli impianti. Lo stesso autore, aggiornò le stesse curve nel 1989 con una nuova serie di curve chiamate NCB – Balaced Noise Criteria.
Le curve NR
L’International Standard Organization ISO, ha recentemente elaborato ed adottato nuove curve NR che si basano sull’unione dei punti che generano, per ogni frequenza lo stesso disturbo fisiologico. Si considera il valore massimo di rumore pari a NR40 per i lavori mentali, i rumori compresi tra NR 40 e 60 sono considerati disturbanti, quelli superiori producono anche dolore e a volte lesioni all’apparato uditivo.
COMPONENTI TECNOLOGICHE DEI FANCOIL
I fancoil sono costituiti dai seguenti componenti principali:
- Ventilatore
- Batteria di scambio termico
- Sistema di filtrazione
- Sistema di controllo e regolazione
- Involucro
Sono tutti elementi che direttamente o indirettamente contribuiscono a garantire un ridotto impatto acustico, e quindi un IEQ ottimale, all’interno delle camere di albergo. Viene naturale pensare, infatti, che la generazione del rumore sia associabile solo ed esclusivamente al ventilatore in quanto è l’unico elemento in movimento all’interno del ventilconvettore.
Di fatto è vero che il ventilatore è il primo elemento di generazione di rumore, e pertanto deve essere costruito e selezionato in modo perfetto, ma di fatto è necessario prestare molta attenzione anche alle batterie di scambio in quanto l’interdistanza tra le alette può aumentare o diminuire la velocità di attraversamento dell’aria con conseguente aumento o riduzione del rumore, un sistema di filtrazione dell’aria sporco e saturo di polvere comporta rumore a causa dell’aumento di perdita di carico con conseguente necessità da parte del ventilatore di aumentare la sua velocità, se regolato e controllato da sistemi di variazione della velocità automatica, un mantello non assemblato correttamente e l’assenza di elementi di disgiunzione può generare vibrazioni delle componenti conseguente generazione di rumore.
Ventilatore
Il ventilatore di un ventilconvettore, può essere di due tipi:
- Di tipo centrifugo
- Di tipo tangenziale
I ventilatori centrifughi permettono di imprimere maggiore pressione all’aria, garantendo un lancio maggiore grazie una maggiore penetrazione del flusso in ambiente a discapito di un valore di presione sonora maggiore.
Un ventilatore tangenziale ha una spinta minore ma sono molto più silenziosi rispetto ai ventilatori centrifughi a pari della potenza.
I ventilatori possono essere equipaggiati con motori elettrici di ultima generazione come nel caso dei motori brushless. Sono motori in corrente continua che non necessitano di contatti elettrici striscianti (spazzole) sull’albero motore per funzionare e pertanto risultano essere estremante efficienti. L’uso della tecnologia brushless permette di annullare di rumore elettromagnetico generato solitamente nei motori normali.
Batteria di scambio termico
Le batterie di scambio termico sono un elemento che può generare rumore se dimensionate in modo non corretto. Le batteria di scambio sono costituite da tubazioni in rame all’interno dei quali scorre l’acqua, su cui sono installate delle alette in alluminio attraverso le quali viene fatta passare l’aria veicolata dal ventilatore. Se le alette sono troppo vicine tra loro, possono verificarsi la generazione di rumore a causa di:
- Turbolenza in fase di attraversamento dell’aria
- Deposito di polvere e pulviscolo che riduce la sezione di attraversamento dell’aria
Sistema di filtrazione
Anche nel caso dei sistemi di filtrazione, una cattiva manutenzione comporta un accumulo di elementi che possono ridurre la sezione di passaggio dell’aria con conseguente necessità di aumento della velocità di rotazione del ventilatore per garantire la portata l’aria richiesta con conseguente aumento del rumore generato e diffuso in ambiente.
Involucro
L’involucro del fancoil, se non correttamente disaccoppiato dagli organi in movimento attraverso l’uso di materiali morbidi che garantiscano lo smorzamento delle vibrazioni, può generare rumore. Il rumore generatore nasce dalla vibrazione dei materiali che entrano in risonanza e causano rumore.
SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER L’IEQ OTTIMALE NEGLI ALBERGHI
È necessario a volte pensare fuori dagli schemi, essere visionari e cercare nuove soluzioni per migliorare il comfort interno degli alberghi e l’IEQ, soprattutto considerando che l’involucro edilizio è sempre più performante e garantisce lievi variazioni di temperatura interna ai singoli locali grazie alle elevate caratteristiche di accumulo termico.
Molto spesso, soprattutto nel periodo invernale, infatti, non si rende necessario l’attivazione del ventilatore in quanto sarebbe necessario il solo irraggiamento di un terminale di riscaldamento come per esempio un semplice radiatore. Da tale considerazione è possibile utilizzare un ventilconvettore che associa la tecnologia di un convettore elettrico alla funzionalità, ottimizzando il funzionamento in base alle reali esigenze ambientali. È il caso di ventilconvettori dotati di una elettronica dedicata che permette il passaggio da una funzione di riscaldamento per solo irraggiamento, al funzionamento come un normale ventilconvettore a seconda delle esigenze del locale e delle richieste dell’utente. La parte radiante permette di riscaldare in inverno con la silenziosità assoluta senza alcun rumore prodotto. Nel periodo estivo, invece, può funzionare come un normale ventilconvettore in grado di raffrescare e deumidificare se alimentato con acqua nelle condizioni necessarie alla deumidificazione.
Nel caso in cui si voglia optare per un più classico sistema canalizzato, è opportuno provvedere al dimensionamento considerando i seguenti fattori:
- Dimensionare il ventilconvettore per un funzionamento del ventilatore a bassa velocità, abbinato ad un sistema di controllo in continuo della velocità del ventilatore. Questo permetterà di variare la velocità del ventilatore riducendo il rumore generatore a mano a mano che si sta per raggiungere la temperatura di set point ambiente;
- Adottare materiale fonoisolanti per la veicolazione dell’aria, al fine di abbattere il rumore generatore dal ventilatore, prima che lo stesso possa giungere nel locale;
- Disaccoppiare il ventilconvettore dai condotti aeraulici al fine di non permettere la trasmissione delle eventuali vibrazioni dall’unità di climatizzazione ai materiali costruttivi che potrebbero entrare in risonanza e trasmettere rumore.
CONCLUSIONI
I fancoil sono stati fino a non molti anni fa, elementi impiantistici associati, nella mente collettiva, a terminali utilizzati per lo più in ambito direzione e commerciale in quanto loro forma e le caratteristiche specifiche e peculiari di prodotto, non li rendevano appetibili nel residenziale.
Oggi, la ricerca stilistica e l’attenzione per forme e materiali utilizzati per la realizzazione dei fancoil, hanno permesso agli stessi di diventare terminali particolarmente interessanti sotto l’aspetto tecnologico degli stessi, ma soprattutto degli elementi di design belli che possono e devono essere messi in mostra affinché gli utilizzatori possano goderne appieno della loro bellezza.
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